17 maggio 2018
Una domenica nel Carso tra le osmize

Una delle usanze più consolidate dei giuliani è trascorrere le domeniche nelle osmize, fattorie dove i produttori locali vendono direttamente vini, salumi e formaggi fatti in casa.
Le osmize sono una delle unicità di questo territorio, come mangiare un gelato in Piazza Unità d’Italia, bere un capo in B (ad esempio al giornale&caffè Dersut di Piazza Goldoni 5/B), fare una camminata sulla Napoleonica (strada panoramica che parte dall’Obelisco a Villa Opicina e arriva a Prosecco) o una gita sul tram, purtroppo ancora fermo dopo un incidente negli scorsi anni. (Pare però che la riattivazione della linea sia vicina).

Cosa sono le osmize?
Le osmize sono dei punti di ristoro (cantine o fattorie) tipici del Carso, che aprono le loro porte agli ospiti nel periodo che va dalla primavera all’autunno inoltrato.
Le loro origini si pensa siano antichissime: la storia “classica” (e burocratica) le data al 1784, ma i primi documenti che parlano di queste realtà risalgono anche al 1430.
Ogni osmiza può rimanere aperta solo per brevi periodi, 8 giorni inizialmente, giusto il tempo di vendere e far consumare ai propri ospiti quello che si è prodotto durante l’anno.
Un visitatore può capire quali osmize sono aperte percorrendo le strade principali del Carso e scoprendo dove sono posizionate le frasche, ramoscelli fissati agli incroci delle strade che indicano la direzione e l’apertura dell’osmiza.
In alternativa è possibile visitare il sito osmize.com, che raccoglie i dati della maggior parte delle aziende agricole, oppure acquistare la guida tascabile stampata ogni anno.
I giorni di apertura si alternano tra le varie attività, da marzo sino ai primi di novembre.
I piatti tipici delle osmize
L’osmiza è un luogo rustico e caratteristico, diverso da produttore a produttore: si pranza o cena seduti sulle tradizionali panche di legno, in un ambiente rurale e informale.
Si possono consumare prosciutto crudo, prosciutto cotto tagliato a mano con il kren (il classico cotto alla triestina), uova sode, formaggio carsolino e sotto aceti preparati in casa. Ma anche tantissime preparazioni a base di latte di pecora o salumi d’asino. Ogni osmiza ha i suoi prodotti tipici, in grado di renderla unica.
Il tutto solitamente viene accompagnato dal vino terrano (un vino rosso dal colore intenso e dal gusto molto forte, tipico di tutto il Carso) oppure da un calice di Malvasia, un bianco aromatico dal carattere deciso.
Osmize, cosa vedere nei dintorni
Il Carso Triestino è un luogo ricco di storia e di attrazioni naturali.
Si può visitare la Grotta Gigante, una delle più grandi d’Italia, per scoprire le ricchezze del sottosuolo carsico tra meravigliose stalattiti e stalagmiti. Oppure il Santuario di Monrupino, una piccola rocca dalla quale godere di un panorama bellissimo, o ancora esplorare la natura camminando lungo uno dei tanti sentieri del Carso, per poi chiaramente fermarsi a pranzare proprio in una delle tante “osmize”.